Anse del Fiume Stella

SCHEDA AMBITO TERRITORIALE

Inquadramento geografico territoriale naturalistico L’ambito interesse un’area in provincia di Udine suddivisa tra il Comune di Precenicco sulla sponda sinistra dove vi sono anche le anse, ed il Comune di Palazzolo dello Stella su quella destra dove il perimetro segue il corso del fiume, per una superficie complessiva di 78,30 ettari.
Questo sito si sviluppa nel basso corso del fiume Stella e ne comprende circa 3,5 km con le adiacenti aree golenali ed anse morte.
Dopo ulteriori 3 km il fiume sbocca nella laguna di Marano dove forma una complessa foce infralagunare. Verso occidente è incluso anche un tratto del Canale dell’Acqua Bona e del triangolo boscato fra i due corsi d’acqua e la strada tra Precenicco e Pertegada, che segna il confine del SIC per un lungo tratto.
l’area è stata riconosciuta di valore naturalistico europeo ed inserita tra i siti di Rete Natura 2000 quale Zona Speciale di Conservazione (già SIC Sito di importanza Comunitaria) IT3320036 Anse del Fiume Stella.
Questo tratto dello Stella corre all’interno di un paesaggio tipico della Bassa Pianura Friulana in buona parte bonificato e semplificato.

L’asse fluviale e i lembi di boschi planiziali rappresentano un corridoio ecologico e di valenza paesaggistica che proprio all’interno del SIC si allarga grazie alle anse morte. E’ ancora possibile osservare, seppur frammentata una tipica zonazione di vegetazione che va dagli habitat prettamente acquatici a quelli spondicoli a boschi igrofili e a boschi sub igrofili. Molto interessanti sono anche i cespuglieti a salici arbustivi. All’interno del Sito vi è un ristorante con relativi parcheggi ed una grossa darsena privata. La presenza di natanti sia di passaggio che in sosta nelle anse morte è piuttosto significativa.

Di seguito si elencano gli habitat di interesse comunitario presenti nel sito:

– Corsi d’acqua planiziali e montani con vegetazione di Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion;

– Orli igrofili ad alte erbe planiziali e dei piani montano ed alpino

– Prati da sfalcio di bassa quota (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis)

– Foreste alluvionali con Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

– Foreste ripariali miste lungo i grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)

 

Per la varietà degli habitat presenti sopra elencati, la flora di questo sito è estremamente varia ed interessante, tenendo in considerazione l’elevato grado di antropizzazione delle pianure dell’Italia settentrionale e la conseguente semplificazione del paesaggio vegetale.
Uno dei caratteri più interessanti di tale flora è rappresentato dalle diverse idrofite caratteristiche degli ambienti igrofili, delle acque fluitanti o da elofite adattate a vivere in acqua come: Ranunculus fluitans, Mentha aquatica, Berula erecta, Juncus subnodulosus, Myosotis scorpioides. Sono ben presenti anche Ranunculus acquatilis, Hottonia palustris e Callitriche sp.pl. specie tipiche degli habitat dei corpi idrici ad acqua stagnante per lo più posti in ombra e sottoposti a variazioni di livello dell’acqua.

Ben presenti sono inoltre i boschi ripariali che vengono di frequente o periodicamente allagati, legati ai grandi fiumi o a sistemi lacustri. Si tratta di tipologie forestali oggi molto rare in cui il sottobosco è caratterizzato generalmente da carici anfibi. Lo strato ar- boreo risulta dominato dall’ontano nero, dal frassino ossifillo o dal salice bianco. Fra le specie tipiche vi sono diverse grandi carici che costituiscono lo strato erbaceo come Carex acutiformis, Carex elata, Carex pendula, Carex remota ma anche specie come Cladium mariscus e la felce Thelypteris palustris. Spesso si tratta di formazioni secondarie di ricolonizzazione di prati umidi e torbiere. Oltre al salice bianco si osservano l’ontano, il frassino ossifillo, l’olmo campestre ed il pioppo nero. Nell’area sono assenti le ontanete, mentre più frequenti i saliceti palustri.

Viene segnalata un’unica specie di interesse comunitario inserita nell’Ilegato Il della Diterriva “Habitat” Euphasia marchesetti. Questa specie ha distribuzione sub endemica e vive nelle praterie umide a molinia tra il Friuli e il Veneto. Si osserva sia nei molinieti tipici che in quelli costieri che possono anche sfumare nella vegetazione retrodunale umida. E’ specie annuale con cicli spesso irregolari dati anche dalle diverse pratiche di gestione

 

ma di canneti della foce del fiume ed al sito natura 2000 che interessa la laguna in generale. Esso inoltre ecologicamente è si relazione con la parte superiore del fiume inclusa nel SIC Risorgive dello Stella. Si tratta di collegamenti funzionali in quanto il fiume è incluso in tre diversi SIC però con porzioni molto separate fra di loro.

Tra i numerosi invertebrati presenti viene segnalate un’unica specie di interesse comunitario incluse nell’allegato Il della Direttiva Habitat (92/43/CEE): Austropotamobius pallipes fulcisianus il gambero d’acqua dolce.

In merito alla fauna vertebrata l’area è certamente importante per la presenza di alcune specie ittiche di rilievo, quattro delle quali incluse nell’allegato Il della Direttiva “Habitat”: Alosa fallax, Barbus plebejus, Cobites Taenia e Acipenser naccarii

Tra i vari anfibi presenti in tale ambito di risorgiva ricordiamo il tritone crestato Triturus carniflex, varie specie di rane tra cui Bombina variegata, Rana dalmatina e Rana Latastei, la rana di lataste, endemica della pianura padano-veneta inserita nell’allegato Il della Direttiva Habitat come specie di interesse comunitario e nella Lista rossa degli animali d’Italia come specie in pericolo.

Un rettile presente molto legato agli ambienti umidi è Emys orbicularis, la testuggine palustre, specie inclusa nell’ allegato Il della direttiva Habitat. Tra i serpenti sono segnalati Hierophis viridiflavus, Zamenis longissimus, e Coronella austriaca.

Per quanto concerne i mammiferi non sono segnalate specie di interesse comunitario nel sito considerato. Circa i chirotteri sono riportate diverse specie, la cui presenza è da considerarsi potenziale (solo presunta), e alcune delle quali inserite nella Lista rossa e considerate minacciate. Tra i macromammiferi sono sicuramente presenti Vulpes vulpes, Martes foina, Mustela nivalis, Mustela putorius, Lepus europaeus e Sciurus vulgaris. Inoltre di recente si sono insediati Sus scrofa e Capreolus capreolus. La lontra Lutra lutra era una specie caratteristica delle risorgive e dei corsi d’acqua, presente sullo Stella fino agli anni ‘70. Considerata estinta in tutto il territorio regionale, è stata negli ultimi anni confermata la presenza a Tarvisio di soggetti provenienti dalla vicina Austria. Un dato che fa sperare in un gradito ritorno della specie anche in pianura in un prossimo futuro.

 

Tra le specie avifaunistiche va segnalata la presenza in periodo riproduttivo di Alcedo atthis, Ixobrychus minutus e Lanius collurio.
Recentemente si è assistito ad un aumento delle osservazioni di Phalacorocrax pygmaeus, entità in incremento in tutta l’Italia nord orientale. Gli ambienti più aperti ed i lembi relitti di torbiera ospitano individui di Circus cyaneus e Circus aeruginosus in fase di alimentazione. Tra i rapaci sono presenti inoltre Milvus migrans, Buteo buteo, Accipiter nisus, Falco tinnunculus.