La riserva naturale regionale Foci dello Stella si trova nel Comune di Marano Lagunare in provincia di Udine, istituita con la L. R.42 nel 1996 ha una superficie di 1383 ettari. L’area è stata riconosciuta di valore naturalistico europeo, tutta l’area della riserva ricade all’in- terno del sito di Rete Natura 2000 quale Zona Speciale di Conservazione (già SIC Sito di importanza Comunitaria) e Zona di Protezione Speciale ZSC/ZPS IT3320037 “Laguna di Marano e Grado”.
La gestione della riserva è stata affidata con apposita convenzione al Comune di Marano Lagunare, che assume così il ruolo di Organo gestore.
La riserva naturale fa parte del territorio del comprensorio lagunare regionale “Laguna di Marano e Grado”, uno degli ambiti paesaggistici più importanti, delicati e fragili di tutto il contesto regionale. Un paesaggio “anfibio” in equilibrio fra la terra ed il mare, tra dolce e salato, fatto di barene, velme, isolotti, canali, ghebi e paludi.
La Riserva Naturale Regionale “Foci dello Stella” rappresenta uno degli ambienti più peculiari e distintivi dell’intero comprensorio lagunare regionale, dal notevole valore naturalistico. Per quanto riguarda gli aspetti faunistici, motivo di speciale pregio naturalistico della riserva è la presenza avifaunistica che rende questa zona umida di valore internazionale quale habitat per gli uccelli acquatici ai sensi della convenzione di Ramsar (1971), come ufficializzato nel 1979 con Decreto Ministeriale.
Il sito include una porzione della Laguna di Marano, dove le acque interne, caratterizzate da notevoli variazioni di salinità e tempera- tura, presentano ampie distese di canneti di acqua dolce, in corrispondenza dello sbocco in laguna del fiume Stella. Il paesaggio di quest’area è caratterizzato dal corso a meandri del fiume che attraversa ampi canneti a Phragmites australis, la cui altezza e densità variano a seconda della presenza dell’acqua dolce. Il canneto è un ambiente molto importante per molte specie di uccelli, in tutte le fasi del loro ciclo vitale; biotopo un tempo diffuso nelle zone costiere alto-adriatiche, è ora rappresentativo della riserva delle Foci dello Stella.
Elementi caratteristici della foce dello Stella, singolari e distintivi, sono i casoni, tipiche costruzioni locali in canna palustre che ben si integrano con l’ambiente circostante. Solenni, custodi del tempo, ci rimangono quali importanti testimoni di una vita passata quando i pescatori si muovevano in laguna con barche a remi, così per evitare lunghi e faticosi spostamenti dal paese alle zone di pesca costru- irono e vissero su dei rifugi-ricoveri realizzati con quanto la natura generosamente offriva.
Nella laguna di Marano il nucleo di casoni più consistente e ben conservato è quello posto alla Foce dello Stella, nel cuore della riserva naturale.
Il delta dello Stella e la aree adiacenti rappresentano il nucleo centrale della Riserva stessa: l’asse centrale è dato proprio dal tratto terminale del fiume Stella e dal Verto grande, che ne ha cambiato parzialmente l’idrodinamica. Ai lati del corso d’acqua si sviluppano vaste aree di canneto con caratterizzazione sia di acque dolce nelle parti più interne che di subalofilia nelle aree distali rispetto alla terraferma. Partendo dai canneti che sono l’habitat più diffuso, dove l’apporto di acqua dolce aumenta (anche dalla falda) si sviluppano cladieti o cariceti, mentre dove la concentrazione dei sali aumenta, si formano anche delle praterie alofile a Juncus
maritimus. Nelle porzioni esterne si presentano delle vere barene, oggi in forte regressione. Fenomeni complessi di subsidenza, o di altro genere, hanno portato alla modifica di vaste aree di canneto che oggi si presentano pressoché nude e che nei prossimi anni potranno mostrare una nuova serie dinamica progressiva alofila. Sugli argini ed in alcune posizione fortemente riparate si stanno sviluppano arbusteti spesso dominati dal salice cinerino. Nelle aree esterne al sistema ma ancora ascrivibili a sistemi ecologici acquadulcicoli o di leggera transizione si osserva un consolidamento dei canneti ed una forte regressione, fino alla scomparsa, dei nuclei a Bolboschoenus maritimus. La barena più esterna è stata consolidata anche attraverso la piantumazione di tamerici.
Le acque lagunari. Si tratta di una vasta porzione di specchi di acqua lagunari di cui solo ridotte superfici emergono durante le basse maree. Sono presenti dei banchi di ostriche portoghesi e lembi di praterie di fanerogame, quest’ultime concentrate nella porzione più lontana dalla foce dello Stella. Il perimetro della Riserva include una porzione di vere barene dominate da vegetazione alofila a diverso grado di maturità (praterie a Juncus maritimus, vegetazione a specie succulente), e da vegetazione elofitica subalofila (Bolboschoenus maritimus). Anche in questo caso i fenomeni dinamici stanno inducendo significative variazioni con decremento della vegetazione elofitica.
La Riserva Naturale Regionale Foci dello Stella è stata istituita per tutelare una situazione ambientale unica, caratterizzata dal sistema di canali della foce del fiume Stella collocato all’interno della laguna. Il delicato equilibrio creato dall’incontro delle acque dolci del fiume con le acque salmastre della laguna ha creato un notevole sistema di canneti dulciacquicoli ed alofili in stretto rapporto recipro- co. Tali formazioni appaiono oggi in forte regressione in conseguenza di una molteplicità di fattori (moto ondoso naturale e generato da imbarcazioni e natanti, variazioni di portate del fiume, salinizzazione, erosione, presenza di specie alloctone),
mettendo a rischio siti riproduttivi di alcune specie avifaunistiche rilevanti a livello nazionale. In particolare il sito riveste un’importanza notevole per la riproduzione di Ardea purpurea, Panurus biarmicus, Locustella luscinioides, Circus aeruginosus, lIxobrichus minutus, Emberiza schoeniclus.
Tra i numerosi invertebrati presenti o potenzialmente presenti (mancanza di dati oggettivi per carenza di indagini adeguate) ci sono 4 specie di interesse comunitario incluse negli allegati della Direttiva Habitat (92/43/CEE): Vertigo angustior, una chiocciola dei terreni umidi; il coleottero Carabus italicus, entità endemica italiana, Zerynthia polyxena presenta segnalata regolarmente durante gli sfar- fallamenti primaverili (aprile) ed il bivalve Pinna nobilis. Recentemente sono state scoperte delle stazioni di Zeuneriana Marmorata, rarissimo ortottero confinato in pochi siti dell’alto Adriatico e della piana di Lubiana.
Per quanto concerne l’ittiofauna le informazioni disponibili non consentono di stilare una check-list completa delle specie presenti.
Relativamente ai pesci d’acqua nella zona di foce del fiume Stella dove le acque si mantengono dolci sono presenti le specie tipiche del tratto basso dei fiumi quali Alburnus alborella, Anguilla anguilla, Cobitis taenia, Gambusia holbrooki, Leuciscus cephalus, Scardin- ius erythrophtalmus, a cui si associano nei tratti maggiormente alini specie di rimonta come Dicentrarchus labrax, Liza sp. Gobius sp.
Platichthys flesus. Gli ambiti lagunari di acque poco profonde sono abitate dalle citate specie eurialine ed euriterme, mentre nei canali più profondi compaiono Sparus auratus, Pagellus mormyrus, Bothus maximus, B. rombus, Lichia amia.
Quattro sono comunque le specie d’ittiofauna d’interesse comunitario segnalate per la riserva (Allosa fallax, Aphanus fasciatus, Knipowitschia panizzae, Pomatoschistus canestrini).
Per quanto riguarda gli Anfibi sono segnalate due entità incluse nell’Allegato Il della Direttiva Habitat (Triturus carnifex e Rana Latastei) e due comprese nell’Allegato IV della medesima Direttiva (Rana dalmatina, Pelophylax lessonae). Per quanto concerne i Rettili sono presenti due specie incluse nell’Allegato Il della Direttiva Habitat e precisamente Emys orbicularis e Caretta caretta, e cinque specie incluse nell’Allegato IV della medesima Direttiva (Podarcis muralis, Podarcis sicula, Hierophis viridiflavus, Zamenis longissimus, Natrix tessellata).
Per quanto concerne i mammiferi, sono relativamente pochi i dati di presenza riferiti al sito, in particolare per la microteriofauna. Tra imacromammiferi sono sicuramente presenti Inoltre di recente si sono insediati Sus scrofa, Capreolus capreolus Meles meles, Vupes vulpes, Lepus europaeus e Sciurus vulgaris. Notevole e problematica è la popolazione di Myocastor coypus, entità alloctona comparsa negli ultimi vent’anni.
Dal punto di vista faunistico la riserva riveste una notevole importanza sotto il profilo ornitologico. Ad oggi risultano presenti 310 specie tra nidificanti, svernanti, migratrici e accidentali, 194 non passeriformi e 116 passeriformi, suddivise in 20 ordini e 59 famiglie; 90 sono le specie inserite nell’allegato | della Direttiva 2009/147/Ce “Uccelli”; 72 sono le specie nidificanti certe, 11 nidificanti probabili e 4 nidificanti possibili (Guzzon, 2020).
Come detto in questa Riserva vengono segnalate 85 entità incluse nell’allegato | della Direttiva di riferimento; di queste alcune sono da considerarsi decisamente accidentali, quattro (Ixobrichus minutus, Ardea purpurea, Circus aeruginosus, Alcedo atthis) sono sicur- amente nidificanti all’interno del sito, e due (Lanius collurio, L. minor) si riproducono occasionalmente in ambiti limitrofi. Tra le specie nidificanti le popolazioni di A. purpurea e di C. aeruginosus rappresentano rispettivamente il 90 – 100% ed il 30% della popolazione nidificante nel sito Natura 2000; in questo senso la Riserva offre un contributo determinante alla rete per il mantenimento di queste specie.
Le zone umide della Riserva, inserita in un contesto lagunare d’importanza internazionale, rivestono una certa importanza per alcune specie appartenenti all’ordine degli Anseriformi. Tra le anatre di superficie le specie presenti in numero maggiormente significativo sono Anas plathyrhynchos, A.crecca, e secondariamente A.strepera, tra le anatre di tuffatrici Aythya fuligula e Bucephala clangula.
Scoprire, guardare e sentire il territorio